Sono il Dott. Ferrari Dagrada e mi occupo delle cure per il disturbo della cervicale. Se anche tu stai sperimentando dolori e rigidità al collo con sintomi di varia natura che ti fanno sospettare possa trattarsi di un disturbo della cervicale, in questo articolo puoi riconoscerne i segnali, risalire alle cause e, soprattutto, sapere come risolvere il problema prima che diventi cronico.
Quali sono i sintomi del disturbo della cervicale?
Il disturbo della cervicale si manifesta attraverso sintomi diversi e talvolta anche molto invalidanti: dolori al collo, rigidità muscolare e articolare, difficoltà nei movimenti, mal di testa da cervicale, dolore agli occhi, disturbi della vista e delle orecchie, giramenti, nausea, formicolii.
Come puoi vedere, è una lista piuttosto lunga quella dei sintomi legati alla regione cervicale, che non sono soltanto di natura ortopedica e non riguardano solo la zona del collo. Sintomi che possono svanire nel giro di pochi giorni, durare più a lungo o anche tornare a farci visita, ma che senza dubbio bisogna indagare per risalire alle cause dei problemi alla cervicale.
Il dolore della cervicale – proprio in virtù delle sue tante conseguenze – può diventare molto fastidioso e invadente, fino al punto di dover ricorrere ai classici antinfiammatori e antidolorifici per alleviarne i sintomi.
Questa soluzione, però, può essere un rimedio al dolore, o ad altri sintomi associati, solo nei casi in cui l’urgenza lo richiede. L’assuefazione al farmaco, infatti, ne causa anche le perdita di efficacia.
Per evitare che i disturbi della cervicale diventino cronici, bisogna intanto riconoscerne i sintomi, agire sulle cause della cervicale quando infiammata, e risolvere quelle rigidità muscolari e articolari che impediscono anche i più normali movimenti.
La cervicale fa parte di noi, ma può cambiarci la vita
La cervicale fa parte di noi, essendo un tratto della colonna vertebrale, ma spesso utilizziamo questo termine in modo improprio, affibbiandogli l’onere di indicare la patologia.
Quando la cervicale fa male, e il dolore non curato in modo appropriato si cronicizza, la nostra quotidianità ne può risentire in modo drastico. Tutte le più piccole attività – dalla gestione delle faccende in casa al lavoro, alla palestra e quanto altro – diventano ostacoli insormontabili.
Se vogliamo sbarazzarci del dolore alla cervicale, ovvero della cervicalgia, dobbiamo dapprima capirne le origini indagando nel problema per risolverlo, poi, con le terapie più appropriate.
Insieme al dolore, naturalmente, possiamo sbarazzarci di tutti quei dolori riferiti (ovvero proiettati dal vero problema), di quei sintomi legati al disturbo della cervicale che si manifestano coinvolgendo:
- la zona del collo
- spalle, braccia (sindrome cervico-brachiale)
- o portando alla comparsa di disturbi neurologici: forti mal di testa, male agli occhi, vertigini, ecc. (sindrome cervico-cefalica).
Una prima valutazione dei sintomi e la localizzazione del dolore da parte del fisioterapista è fondamentale per capire se c’è una rigidità in corso, se ci sono traumi o patologie, oppure se è il caso di approfondire per escludere una patologia che non rientra nel quadro clinico della cervicalgia.
La valutazione fisioterapica è anche importante per distinguere il tratto cervicale interessato dal disturbo. Infatti, come è noto, la colonna cervicale si divide in alta, media e bassa, e ogni zona colpita può dare sintomi in diverse parti del corpo.
Sintomi dei disturbi alla cervicale: cervicalgia, sindrome cervico-brachiale e sindrome cervico-cefalica
I sintomi cervicali sono legati a disturbi che interessano varie strutture, tra le quali vertebre, dischi, articolazioni intervertebrali.
La varietà dei sintomi della cervicalgia dipende proprio da questa folta schiera di “componenti” del rachide cervicale, e dalla stessa natura dei tessuti di cui è formata. Ognuno di questi – se irritato – può dar origine al dolore e ai sintomi secondari.
Le strutture del tratto cervicale responsabili del dolore al collo e di altri sintomi secondari sono:
- muscoli
- articolazioni
- dischi intervertebrali
- arterie e vene
- meningi e nervi.
I muscoli, ad esempio, possono irrigidirsi e dare mal di testa da cefalea tensiva.
Le articolazioni possono provocare dolore locale che potrebbe interessare, però, anche la testa fino a irradiarsi lungo le spalle e le braccia e tra le scapole, o persino sulla parte anteriore del torace.
Da notare che entrambe le condizioni di rigidità sono legate fra loro e all’origine del disturbo della cervicale. Infatti, la muscolatura si irrigidisce, solitamente, come conseguenza della rigidità articolare.
Sempre a carico dei muscoli, poi, qualora vi fosse una condizione di debolezza profonda si potrebbe manifestare una ipermobilità, ovvero un aumento del movimento o, addirittura, una instabilità cervicale.
Anche i dischi intervertebrali possono causare rigidità muscolo-articolare e interessare spalle e scapole, anche se questo tipo di problemi cervicali – da disco – non superano il 2% dei casi.
Infine, i nervi stessi possono scatenare dolori localizzati, come pure forti mal di testa e dolori profusi a spalle, braccia, mani.
Dolori e infiammazioni possono, però, anche riguardare soltanto le vertebre cervicali e le strutture muscolari o articolari che la sorreggono. In questo caso, il disturbo della cervicale è di semplice individuazione perché si riconosce dalla rigidità muscolare e da una conseguente riduzione e limitazione dei movimenti del collo, da un lato o entrambi i lati.
Chi ne ha fatto esperienza, avrà sicuramente avuto difficoltà nei movimenti articolari, ovvero nella rotazione del collo come pure nella estensione e flessione, e avrà senz’altro sentito quei classici rumori o scricchiolii che sono spia del problema.
In molti casi, tuttavia, il disturbo della cervicale dipende da una condizione specifica, ovvero da un’artrosi sulle faccette articolari che si trovano nella parte superiore di ogni vertebra, e che può creare dolore e rigidità oltre alla più classica sensazione di sabbia nel collo.
In questo caso, infatti, al classico dolore del collo causato dalla compressione dei nervi cervicali, da un’irritazione di muscoli o vasi sanguigni vicini alla zona cervicale, possono comparire rigidità e dolori muscolari che dalla nuca si estendono a spalle, braccia e mani.
Tipiche conseguenze di questo disturbo sono la comparsa di formicolii e di una maggiore sensibilità degli arti coinvolti. Anche questa condizione andrebbe indagata per essere confermata o smentita da una diagnosi fisioterapica.
Sindrome cervico-brachiale, o cervicobrachialgia
La sindrome cervico-brachiale, o cervicobrachialgia, è una patologia che in fase acuta può comportare anche forti limitazioni dei movimenti del collo e degli arti che ne vengono coinvolti, e dolori causati da rigidità della parte anteriore della faccetta articolare della vertebra.
Rispetto a questa condizione è comunque importante valutare bene, prima di arrivare a una diagnosi conclusiva, per scoprire l’effettiva causa dei sintomi che potrebbero non rientrare nel quadro clinico della cervicalgia.
Talvolta questa patologia viene confusa con altri disturbi, come l’epicondilite, anche detta “gomito del tennista”, epitrocleite o “gomito del golfista”, o con la sindrome del tunnel carpale, in quanto dà solo dolori riferiti e non localmente, nella zona cervicale.
Sindrome cervico-cefalica con sintomi neurologici
La sindrome cervico-cefalica, pur originando sempre da un disturbo della cervicale, comporta sintomi secondari di tipo neurologico:
- cefalea muscolo tensiva (dolore persistente più o meno intenso alla nuca, la cosiddetta zona occipitale, la parte posteriore del cranio)
- emicrania (dolore anche molto intenso che colpisce solitamente un lato della testa)
- offuscamento della vista e ronzii nelle orecchie
- giramenti di testa, vertigini, nausea e vomito.
All’origine di queste sintomatologie può esserci una deformazione della struttura ossea delle vertebre dovuta a traumi o ad artrosi. Oppure, una postura scorretta che provoca un sovraccarico dei dischi intervertebrali, con la conseguente protrusione ed ernia cervicale: la compressione dei nervi scatena dolore e sintomi neurologici periferici.
Mal di testa da cervicale, come riconoscerlo?
Fra i disturbi della cervicale possiamo individuare una sintomatologia specifica: il mal di testa da cervicale, un sintomo della cervicalgia molto diffuso che può protrarsi anche per giorni ed essere più o meno doloroso.
Come riconoscere il mal di testa da cervicale?
Il disturbo della cervicale porta spesso al fatidico mal di testa (da cervicale) che si lascia riconoscere per questi sintomi:
- fitte percepite sulle tempie
- pressione su fronte e occhi, solo su un lato del viso o su entrambi
- tensione muscolare.
Il mal di testa da cervicale si accompagna alla tensione dei muscoli del collo. Il dolore inizia dalla nuca per estendersi a fronte, tempie e intorno agli occhi.
A questi sintomi se ne accompagnano altri (comuni anche nell’emicrania):
- dolore diffuso di spalle e braccia
- vertigini
- nausea, vomito
- visione offuscata.
Disturbo della cervicale e Trigemino (nervo cranico): perché e come connessi?
I mal di testa possono avere un’origine non immediatamente riconoscibile per la loro diversa natura e per la presenza di più sintomi.
È molto comune, infatti, confondere l’emicrania con un mal di testa causato da tensione o da cefalea cervicogenica. In quest’ultimo caso, tuttavia, il mal di testa parte dalla colonna cervicale dove si verifica la rigidità del tratto e dove i nervi di questo distretto hanno un impatto diretto sul trigemino.
Il trigemino è anch’esso un nervo cranico, uno dei più grandi della testa che attraversa entrambi i lati inferiori del viso.
In presenza di cefalea cervicogenica, il trigemino attiva la percezione di dolore sulla zona frontale (e la sensazione di pressione sul viso), ma il dolore in realtà non origina dal trigemino bensì dal tratto cervicale della colonna vertebrale (rachide cervicale), quindi da un disturbo che interessa il collo.
E questo accade perché il trigemino, attraversando la zona cervicale, può essere soggetto a irritazione nel caso in cui vi sia un problema di rigidità cervicale.
I dolori che avvertiamo quando viene coinvolto il trigemino in questo scambio di informazioni tra nervi e nervi → cervello, responsabile di avvertire il dolore per come si manifesta, si estendono sugli occhi e diffusamente sul volto fino alle mandibole.
Quali sono le cause del disturbo della cervicale?
Le cause del disturbo della cervicale possono essere diverse e talvolta neanche così semplici da individuare. Questo perché in parte – e lo abbiamo visto prima – le strutture cervicali responsabili del disturbo sono diverse e possono agire da sole o in concomitanza, di comune accordo.
Per non parlare, poi, dei sintomi secondari, di quei dolori riferiti (ovvero dolori che sono il riflesso di problemi che potrebbero stare da tutt’altra parte).
Ciò detto, le cause della cervicalgia possono essere cercate in disturbi di natura ortopedica, quindi:
- in malformazioni della colonna vertebrale (scoliosi, cifosi dorsale, lordosi lombare)
- in patologie specifiche come l’ernia del disco cervicale o in patologie degenerative, frequenti soprattutto in età avanzata (artrite reumatoide, osteoartrosi)
- in traumi dovuti a eventi generici, di natura sportiva o a incidenti dai quali non ci si è riabilitati in modo corretto.
Per traumi si intendano quelli di naturale articolare, con danni alle strutture ossee; traumi muscolari, come strappi, contratture, stiramenti; colpo di frusta, colpi di freddo, ecc.
Movimenti e posture scorrette, ansia e stress
Ma poi sulla cervicale e sulla comparsa del dolore pesano anche i movimenti che facciamo e le posture scorrette che assumiamo durante il giorno e la notte. E delle quali non siamo consapevoli perché sono abitudini mentali, reazioni che abbiamo come risposta allo stress o ad altre condizioni fisiologiche (cattiva digestione).
Sì, anche stress e ansia possono accentuare il dolore facendo assumere posture scorrette, inducendo a rigidità muscolari e articolari, quindi esponendo a un maggior rischio di subire traumi e infiammazioni.
Tuttavia, in merito alla postura intesa come posizione statica del corpo, questa non si deve considerare una patologia. Infatti, anche i più recenti studi hanno dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra sintomatologia e postura di base.
Ma al di là delle strutture cervicali e dei tessuti che se infiammati possono generare dolore più o meno localizzato, quello che conta è capire come il disturbo della cervicale in realtà sia ben più articolato di quello che si pensa. E più che agire sul singolo elemento, bisogna adottare una visione globale della cervicalgia per vivere anche in un’ottica di prevenzione.
Questo significa, ad esempio, mantenere i muscoli allenati per evitare che – indeboliti – possano subire facilmente strappi. Significa anche, quindi, fare del movimento regolare per non lasciar arrugginire le articolazioni.
La prevenzione in questo senso può rappresentare uno strumento fondamentale per evitare quei piccoli incidenti che possono causare problemi alla cervicale, senza che vi sia alcuna patologia particolare.
Sicuramente, come già detto, un buon rimedio naturale contro la cervicalgia è tenersi allenati. Una costante attività fisica mantiene i muscoli forti e tonici, altrimenti incapaci di sostenere in modo corretto la colonna vertebrale (incluse le vertebre cervicali).
La cervicalgia è legata all’età?
Ebbene no, il disturbo della cervicale non è una condizione legata all’età, perché può comparire anche in età giovane, sicuramente per cause diverse (es: contratture dei muscoli cervicali).
Certamente, con il passare del tempo alcune patologie degenerative come l’artrosi cervicale o l’ernia del disco possono peggiorare, traumi vecchi non curati bene possono far venire i famosi nodi al pettine… ma queste sono condizioni tipiche di un’età che avanza portando con sé alcune conseguenze fisiologiche inevitabili. Anche in questi casi, tuttavia, si può agire con cure mirate ad alleviare dolori e infiammazioni.
Disturbo della cervicale: le terapie per risolvere infiammazione e rigidità
E adesso veniamo alle terapie per curare la cervicale in modo definitivo, ovvero agendo sulle cause e non sui sintomi, cercare la causa effettiva dell’infiammazione, della rigidità cervicale e, se occorre, indagare la possibile presenza di patologie che – non ancora diagnosticate – possono essere la causa di quei sintomi percepiti.
Quindi è fondamentale scoprire intanto da dove origina il dolore: se da problemi articolari, muscolari, da lesioni ai nervi (che possono essere infiammati o compressi).
È bene muoversi per tempo se i sintomi sono all’inizio della loro comparsa, perché la cervicalgia può diventare cronica in presenza di alcune condizioni che la favoriscono:
- posture durante la giornata
- stress
- malformazioni alla colonna vertebrale
- malattie degenerative (come l’artrosi cervicale).
Non bisogna aspettare che la fase infiammatoria sia passata per effettuare trattamenti, ma anzi prima si interviene e maggiori sono le possibilità di una veloce guarigione.
Al comparire di quei primi sintomi che sono la spia dei disturbi della cervicale, possiamo chiedere il parere di uno specialista. Sarà lei o lui a prescrivere, se è il caso, ulteriori accertamenti per indagare le condizioni di salute della cervicale con esami diagnostici quali radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettromiografia.
La fisioterapia per la cura del disturbo della cervicale
Con la fisioterapia si interviene per curare i disturbi della cervicale con tecniche manuali e con l’esercizio terapeutico, molto importante per recuperare la mobilità muscolo-articolare.
La terapia manuale si avvale, perlopiù, di mobilizzazioni articolari, esercizi terapeuetici specifici, esercizi di stretching, esercizi per il rafforzamento muscolare, manipolazioni, massaggi, trattamenti miofasciali.
A seconda dei casi, l’obiettivo può essere quello di:
- correggere la postura durante le attività quotidiane
- rafforzare la muscolatura
- ripristinare e/o migliorare la mobilità delle articolazioni.
A latere, possono essere valutate alcune tecniche strumentali come Laserterapia, Tecarterapia, Ipertermia, Infrarossi, Massoterapia ecc., volte a ridurre infiammazione e dolore.
Ma come abbiamo già detto, è importante non aspettare che passi il dolore.
La cervicale deve essere trattata con tempestività per evitare che il disturbo peggiori e diventi cronico.
A cura del Dott. Alessandro Ferrari Dagrada
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