In questo articolo voglio parlarti di un infortunio che può capitare, purtroppo, per cause svariate: la lussazione della spalla. Ne parlo mettendone in risalto i sintomi, affinché possano essere subito riconoscibili, e i trattamenti più efficaci per risolvere il problema.
Prima però vorrei soffermarmi brevemente sull’anatomia della spalla. E non per tediarti con termini “tecnici”, che non ti interessano ai fini della tua ricerca, ma soltanto per introdurre l’argomento con una descrizione molto concisa della spalla.
La spalla: l’articolazione più mobile del nostro corpo
La spalla è l’articolazione più mobile del nostro corpo ed è formata a sua volta da altre 5 articolazioni.
Tra queste, la principale viene chiamata gleno-omerale perché mette in comunicazione la testa dell’omero con la cavità glenoidea della scapola.
Oltre ad essere la più mobile, la spalla è anche la più instabile ed è per questo motivo che è protetta da muscoli e tendini.
Che cos’è la lussazione della spalla?
La lussazione della spalla non è altro che un infortunio caratterizzato dalla fuoriuscita permanente della testa dell’omero dalla cavità glenoidea della scapola.
Un trauma che genera instabilità e una grave limitazione nell’uso del braccio.
Ma quali sono le cause della lussazione della spalla?
Cause lussazione della spalla<
L’origine della lussazione di solito è traumatica e può essere dovuta a:
- caduta
- movimento innaturale dell’articolazione che provoca la perdita del rapporto articolare tra la testa dell’omero e la cavità glenoidea.
Oltre che dai traumi, la lussazione può essere causata da una situazione congenita o acquisita (colpa di lussazioni precedenti), che può causare un’importante perdita di stabilità della spalla.
Quando ci troviamo di fronte a questi casi, anche un movimento semplice e banale può causare il trauma, e quindi la lussazione.
Il susseguirsi di episodi di lussazione portano l’articolazione a essere sempre più instabile.
Tipi di lussazione della spalla
Esistono due tipi di lussazione della spalla:
- lussazione anteriore: in questo caso la testa dell’omero fuoriesce dalla cavità glenoidea della spalla spostandosi in avanti e in basso
- lussazione posteriore: in cui la testa dell’omero fuoriesce dalla cavità glenoidea della spalla spostandosi dietro.
Il 95% dei casi è del il 1° tipo, ovvero lussazione anteriore.
E questo è senza dubbio un aspetto positivo perché la lussazione posteriore è la più difficile e complessa da curare.
Sintomi della lussazione della spalla
La spalla lussata rappresenta un trauma davvero molto doloroso.
Il dolore – forte e acuto – però non è l’unico sintomo che può manifestarsi.
Possono presentarsi anche altri sintomi:
- impotenza funzionale assoluta
- deformità
- a volte formicolio.
Quali trattamenti possono curare la spalla lussata
Prima di tutto bisogna fare una diagnosi, necessaria per accertare l’effettiva lussazione della spalla, attraverso una visita e degli esami specifici quali RX, risonanza magnetica e TAC.
Una volta effettuata la diagnosi, si possono seguire diversi approcci.
Ecco quali sono i principali trattamenti per la spalla lussata:
- riduzione della lussazione: una manovra che deve essere eseguita da un medico e che spesso viene effettuata in anestesia locale per attenuare il dolore
- bendaggio Desault: fasciatura immobilizzante della spalla da tenere per circa una o due settimane
- uso di un tutore.
Il trattamento riabilitativo differisce in base all’età della persona, alla gravità della lussazione e alla recidività della patologia.
Quando ci troviamo di fronte a lesioni ricorrenti è importante cominciare quanto prima con esercizi di mobilitazione associati a esercizi di potenziamento muscolare.
Per gli atleti più giovani invece si consiglia un prolungamento dell’immobilità per favorire al meglio la completa guarigione delle lesioni. Anche in questi casi è comunque importante eseguire esercizi di mobilizzazione precoce del polso, della mano e del gomito, per evitare che si possano irrigidire o gonfiare.
In caso di frequenti lussazioni, tuttavia, diventa quasi obbligatorio l’intervento chirurgico.
Tempistiche di recupero da lussazione
Dopo l’intervento chirurgico, i tempi di guarigione si aggirano tra i 45 e i 180 giorni e si possono suddividere in 3 fasi:
- dura 4 settimane durante le quali il braccio viene immobilizzato per riparare i tessuti danneggiati.
- dalle 4 alle 8 settimane: in questa seconda fase è necessario rivolgersi a un fisioterapista che inizierà gli esercizi di mobilizzazione passiva per il recupero articolare. Successivamente si inizieranno esercizi di rinforzo muscolare per recuperare la forza e la stabilità della spalla. Il protocollo riabilitativo varia a seconda che la lussazione sia anteriore o posteriore.
- in questa ultima fase è importante rinforzare la muscolatura attraverso un esercizio fisico costante.
Per il trattamento conservativo, invece, le attività fisiche leggere possono iniziare dopo 2-4 settimane dalla lesione.
Dott. Alessandro Ferrari Dagrada
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